Annalisa Persichini, Naturopata

Mi chiamo Annalisa…scrivo il mio nome con orgoglio perché ho imparato ad amarlo, come tutta la mia vita, solo da grande.

Sono una naturopata…non era pianificato…il mio percorso di studi umanistici in lettere moderne con indirizzo storico, mi portavano a pensarmi come insegnante… e invece è arrivato un uomo (mio marito) che 18 anni fa ha cambiato la mia vita da vagabonda e casinara (chi mi conosce ora non ci crederebbe!), e con lui sono arrivati 3 figli, non pianificati, ma tanto amati e accolti con gioia piena!

Aver messo le “radici” mi ha centrato, mi ha donato quell’equilibrio necessario per capire i miei talenti, le mie passioni e maturarle. Con la nascita dei figli ho scoperto di amare follemente il Creato…poi nel tempo ho capito come sia importante essere vicini ad una vita ritmicamente naturale, come ci si può mantenere in salute usando ciò che Dio ci ha messo a disposizione. Ho iniziato a studiare i fiori di Bach, facendo il primo livello del Bach Centre, sono diventata prctitioner de Flower Massage con il famoso psichiatra dot.Paolelelli e ho iniziato a lavorare, con una piccola azienda agricola bio Natura Naturans (con cui è nata una grande amicizia e sodalizio lavorativo).

Nonostante i bambini piccoli, ho ripreso in mano libri e voglia di studiare e ho frequentato per 4 anni la scuola milanese di naturopatatia S.I.M.O diretta dalla dott.ssa Catia Trevisani e mi sono poi specializzata per 1 anno in fitocomplementi. Per un po’ di anni, però, ho accantonato i “rimedi energetici”, ovvero ciò che scientificamente non sapevo spiegare. Il rischio era di sembrare una delle tante santone che propone spiegazione e rimedi esoterici.

L’energia ha un valore reale, non magico, il corpo è energia: la fisica e la tecnologia quantistica lo hanno dimostrato. Lavorare con l’energia di una persona ha un valore reale, scientifico e produce salute, benessere.

Sono anche light trainer (aiuto a capire quali sono i disturbi elettrici, elettromagnetici o cosa non va nei ritmi circadiani della persona, pianificando insieme un programma per ritornare ad una vita naturale: alimentazione secondo natura, non vegana o vegetariana, teraouece rimedi naturali, se necessari); riflessologa plantare, specializzata nel Trattamento del dolore; leggo, leggo, leggo, mio marito mi definisce una “consumatrice seriale di libri”. Non posso fare a meno di imparare!

Sono anche pazza per le erbe e fiori spontanei. Mi piace osservarli, capirli, usarli , con gratitudine e lode per chi li ha creati per noi. Credo profondamente in Dio: la natura è una delle tante manifestazioni di amore, bisogna ascoltarla. Essa contiene tanti insegnamenti e medicamenti.

Ciò che consiglio è ciò che io in primis faccio, ho capito che non possiamo essere di aiuto ad altri se non siamo noi i primi a sperimentare. Per essere creduti bisogna essere credibili. Scegliere la via naturale non è la scelta più semplice ma è la più autentica perché ci riporta alle nostre origini: una semplice detossificazione, ad esempio, che semplice non è poi, quando è fatta con consapevolezza e scelta in base alla propria costituzione, vita, genetica, epigenetica, sarà un percorso di pulizia su molti piani e di autoguarigione.

I’m happy!

La grande maestra montagna

Una delle cose che preferisco della montagna sono i suoi insegnamenti, ispirazioni che posso riportare nella vita. Innanzitutto ci insegna a viaggiare leggeri un lungo tragitto, se affrontato con un grande peso, diventa faticoso e non ti permette di apprezzare la bellezza che si manifesta davanti a noi. Proprio come nella vita …ci vuole leggerezza, essenzialità per vivere il quotidiano.

Avere una meta, avere chiaro dove vuoi andare ti permette di vivere la fatica, di non abbandonare, di superare i tuoi limiti.
La vetta si raggiunge un passo alla volta, il tragitto deve seguire la tua andatura, che significa “sentire” come dosare le tue forze.
Ci vuole costanza per non abbandonare: la montagna sviluppa forza interiore, tenacia. Raggiungere la vetta ti permette di sentire la felicità e sviluppare un senso positivo del se, accresce l’autostima, e non perché qualcuno ti dice Bravo! ma perché ce l’hai fatta! con le tue forze!

La vetta è anche bellezza dopo la fatica, senso pieno dell’esperienza vissuta. 

Guardare il tragitto fatto, i lunghi percorsi compiuti ti fa sentire forte, ce l’hai fatta nonostante non lo avresti mai immaginato. Ti permette di sentire gratitudine.
La montagna insegna la flessibilità, a fronteggiare l’imprevisto, perché se qualche nube minacciosa compare all’improvviso, bisogna cambiare strada, rimodulare il percorso: accettando, senza opporsi.

E poi la montagna e il camminare ispira pensieri, evoca emozioni. 
Non esiste domenica migliore di una escursione o un trekking in montagna.
Il tempo migliore che puoi offrire a tuo figlio è proprio in quota: sarà il cammino silenzioso a parlare per te e a insegnare la leggerezza, l’essenzialità, la forza, il coraggio, la soddisfazione, l’autodeterminazione, la tenacia, la flessibilità, la capacità di adattarsi alle situazioni e a fronteggiare i problemi…la felicità. 

Il cuore cammina

Scrivo questo post perchè in molti mi stanno chiedendo cosa fare per la cattiva circolazione venosa, gambe gonfie, edemi. Come naturopata, non sono abituata a condiderare rimedi in base ai sintomi, ma valutare il singolo caso.
Via web, non è possibile, ma è importante capire come evitare questi fastidi o almeno ridurli, iniziando a conoscere il proprio corpo. Questo primo post vuole essere dedicato a capire l’importanza dei nostri piedi in tutto questo. Considerando che sono anche riflessologa non posso fare a meno di spiegarlo.

Sappiamo che il sangue non ha solo il compito di distribuire nutrimento ai vari tessuti dell’organismo, ma anche quello di raccogliere gli scarti metabolici delle attività corporee per, poi, trasportarli nei punti di “smaltimento”del corpo (pelle, intestino, fegato, reni, polmoni). Ciò avviene con il flusso di ritorno che parte dai vasi periferici verso i polmoni per il dovuto scambio gassoso. Infatti, a livello alveolare (nei polmoni), il sangue cede l’anidride carbonica “scartata” dalle cellule e accumula ossigeno per un nuovo ciclo di “donazione”.

Se il cuore si occupa del pompaggio del sangue in andata, a chi spetta il compito del suo ritorno?
Non ci crederete ma spetta al piede, il nostro secondo cuore! I piedi esercitano una compressione sulle strutture vascolari, per facilitare il ritorno del sangue ma anche della linfa. Infatti la sua buona funzionalità nel movimento, garantisce un corretta circolazione linfo-venosa.

A livello plantare sono presenti 2 strutture :
1-la Soletta o spugna di Lejars (formata da piccoli vasi capillari)
2- il Triangolo della Volta (struttura situata nella parte più profonda del piede dove si trovano le più importanti vene profonde: le vene plantari).
La loro stimolazione, camminando, attiva la risalita contro la forza di gravità del sangue e della linfa, sostenuta, anche da altre due pompe, site a livello del polpaccio e del cavo popliteo (parte posteriore del ginocchio).
3 – Il diaframma respiratorio, funge quasi da “risucchiatore ,con il suo movimento, richiama il sangue verso l’alto. Chi sta solo in piedi e magari per ore, non beneficia di questo pompaggio e quindi accusa gli stessi sintomi di chi sta a lungo seduto.
Ecco perché è importante poter camminare, specie scalzi, in casa, sopra l’erba, al mare. L’arcata plantare non viene stimolata quando si usano scarpe perché ne impediscono il contatto a terra.

Il mio consiglio è una camminata, di almeno di 30 minuti, di cui 15 scalzi, sopra un prato o comunque su terra o sabbia, che attivi questo pompaggio venoso-linfatico. Più si sta scalzi e più si rispetta la naturale postura e più il corpo può lavorare senza ostacoli. Problemi come ristagno venoso e linfatico, gonfiore di caviglie e piedi, teleangectasie, senso di pesantezza alle gambe, si possono prevenire o “alleggerire” già in questo modo.
Per i rimedi…a presto un altro post.